Costruire casa, da dove cominciare?

Il primo passo da fare è proprio quello di prendere l’importante decisione di costruire una casa, investendo denaro, ma anche tempo e pazienza. Chiaramente, per realizzare questo sogno è necessario il terreno ideale su cui costruire.

Il Terreno se non se ne possiede uno è necessario procedere con la ricerca e l’acquisto di un lotto edificabile. Secondo passo è quello di coinvolgere un architetto anche in questa prima fase, così da avere un valido supporto in fase di valutazione.

Per ogni terreno, è importante verificare l’edificabilità, ovvero la possibilità di costruire al suo interno un edificio. Si deve effettuare una verifica della situazione catastale ed eventualmente procedere con una rettifica urbanistica o catastale. Tra le informazioni più importanti da conoscere c’è l’indice di edificabilità, ovvero la volumetria massima consentita per le costruzioni su quel terreno.

La scelta dell’architetto per costruire casa

Come detto, fin dal principio, per costruire casa è utile appoggiarsi a dei tecnici professionisti, da scegliere attentamente visto che saranno per tutto il tempo i nostri principali interlocutori. Scegliere l’architetto per costruire casa, infatti, è importante e per farlo con attenzione.

È importante ricordare che il progettista avrà il compito di tradurre in realtà i nostri desideri e le nostre idee, trasformandoli in qualcosa di fattibile e facendo coincidere bisogni, budget e fattibilità.

Un professionista di questo tipo può affiancare i committenti che intendono costruire casa fin dall’inizio, aiutandoli anche nella valutazione e nella scelta del terreno. Per questo è importante anche l’opinione personale che ci si fa della persona che si ha di fronte. C’è empatia? Trasmette fiducia? Ha idee e proposte che ci piacciono? A tutto ciò, chiaramente si aggiungono i costi e la tipologia di servizi offerti.

Quanto costa costruire una casa?

Definire un costo preciso per costruire una casa, anche se su un terreno di proprietà, non è semplice, in quanto concorrono differenti fattori da considerare. Oltre ai costi di progettazione, i permessi necessari per la costruzione, l’allacciamento alle utenze, ci sono spese variabili che dipendono dai materiali scelti, dalla tipologia e dalle dimensioni dell’abitazione. Per chiarezza, in questo paragrafo riassumiamo tutti i principali aspetti da considerare quando ci si sta chiedendo quanti soldi siano necessari per costruire una casa da zero.

Una volta trovato l’architetto, è importante definire un programma progettuale e richiedere un preventivo di parcella, così da aver chiaro fin da subito il costo della costruzione della casa.

Questa fase è forse la più importante e delicata, in quanto stabilisce se si possa o meno proseguire con il progetto. Il consiglio è quello di intraprendere i lavori solo ed esclusivamente se si è finanziariamente “coperti”, tenendo in considerazione che qualsiasi imprevisto può far lievitare i costi preventivati. Definire un prezzo realistico e significativo per chi intende costruire casa non è semplice, perché possono esserci molte differenze tra diversi progetti a causa di dimensioni, tecnologie e materiali scelti.

Andando per ordine, però, uno dei primi costi da valutare è quello relativo all’acquisto del terreno, che in base alle zone in cui ci si trova può essere compreso tra i 100 e i 600 euro al metro quadro. Anche i permessi necessari a costruire casa hanno un costo: la concessione edilizia è generalmente sottoposta agli Oneri di Urbanizzazione e al Costo di Costruzione, che mediamente possono variare dai 60 ai 150 euro al metro quadro.

Prima di iniziare a costruire sarà necessario procedere con gli scavi e il movimento della terra, operazione che può costare per un edificio medio 150/180mq. anche fino a 30.000 euro.

Bisogna considerare anche l’allacciamento delle utenze, la cui cifra può variare dai 1.500 ai 4.000 euro. A tutto ciò si sommano i costi di progettazione e le parcelle di eventuali altri professionisti, come il geologo. Il compenso del professionista varia chiaramente a seconda del progetto che vogliamo realizzare e delle mansioni che intendiamo affidargli, che possono andare dalla progettazione alla direzione dei lavori.

Sommando tutti i costi sostenuti per costruire una casa (ad eccezione del terreno) è possibile fare una stima indicativa di massima che oscilla tra i 1.800 e 2.300 euro al mq.

Come si costruisce una casa: progetto preliminare e progetto esecutivo

Le prime fasi sono quelle progettuali, durante le quali la responsabilità è affidata ufficialmente ai professionisti scelti, che inizieranno con il lavoro di progettazione della casa.

Progetto preliminare per costruire casa

Inizialmente, verrà eseguito un progetto preliminare, ossia una prima ipotesi alla realizzazione del computo di massima e della stima dei costi delle opere da realizzare. Grazie al progetto preliminare il committente ha la possibilità di confrontarsi su ogni scelta con il progettista, rivedere la definizione degli spazi di ogni ambiente e farsi un’idea di quali altri professionisti verranno coinvolti, dall’impresa di costruzione agli artigiani per le finiture. Il progetto preliminare può subire modifiche per varie ragioni, come banalmente la necessità di ridurre i costi. Una volta giunti ad una soluzione soddisfacente ed economicamente sostenibile per il committente, si procederà alla stesura del progetto definitivo.

A questo punto un tecnico abilitato, che generalmente è l’architetto che ha eseguito i progetti, produce tutta la documentazione tecnica da presentare in Comune e presso altri enti interessati, al fine di ricevere tutte le approvazioni per procedere con l’esecuzione dei lavori.

Realizzazione del progetto esecutivo per costruire casa

Nel frattempo, si procederà anche alla realizzazione del progetto esecutivo, con il quale si dovranno definire nel dettaglio anche i materiali, gli impianti e le varie opere di finitura, sempre con una attenta valutazione del costo di costruzione relativo ad ogni alternativa. Il progetto esecutivo vedrà definito in modo dettagliato anche le strutture e le tecnologie scelte per la costruzione della casa, a seconda che sia in cemento armato, legno o Acciaio.

Scegliendo i materiali si dovranno considerare i costi, ma anche la qualità e le prestazioni garantite da ciascuno, la sostenibilità e l’efficienza energetica, cercando sempre il miglior compromesso possibile ed evitare che un materiale economico che conviene oggi, non diventi poi causa di spese future per manutenzioni, riparazioni e sostituzioni. Per la scelta di materiali e fornitori è importante richiedere sempre diversi preventivi.

Sicurezza sismica ed efficienza energetica: requisiti progettuali irrinunciabili Costruire casa significa anche realizzare un edificio che assicuri il massimo comfort per chi lo vive, che rispetti l’ambiente e che sia del tutto sicuro. Mentre sul patrimonio esistente è necessario agire a posteriori e “correggere” ciò che non funziona, in una nuova costruzione la sicurezza sismica.

l’efficienza energetica e la sostenibilità sono veri e propri criteri progettuali, da considerare fin dal principio. Una casa sostenibile ed efficiente è un vantaggio sia per l’ambiente, che per i proprietari, in quanto elevate prestazioni assicurano risparmio nel tempo sui costi di gestione e manutenzione dell’edificio.

La sostenibilità deve essere ricercata fin dal progetto preliminare quando si decide di costruire casa, ma è scegliendo poi ogni dettaglio che ci si potrà fare un’idea concreta dei risultati raggiunti.

Cosa succede quando inizia il cantiere

Oltre alla redazione del progetto, è fondamentale poter contare su tutte le maestranze necessarie a portare avanti ed eseguire il progetto. Tra queste c’è, sicuramente, l’impresa di costruzioni a cui affidare i lavori.

Nella fase di redazione del contratto con l’impresa di costruzioni scelta, si definiscono aspetti come la nomina del direttore dei lavori, i tempi di consegna, eventuali penali relative ai ritardi e un capitolato con dei prezzi unitari utile al pagamento in fase di avanzamento dei lavori. Molto spesso può essere necessario provvedere a preparare il terreno prima di iniziare i lavori, ad esempio ripulendolo di rocce o altri ostacoli per gli scavi.

Fatto questo, si è pronti per iniziare con la costruzione della casa, che partirà dallo scavo e dalla realizzazione delle fondamenta, le basi dell’abitazione. Seguiranno le strutture portanti e poi i tamponamenti, l’isolamento, le partizioni interne, gli impianti e gli infissi e per finire le finiture.

Solo in un’ultima fase si provvederà a realizzare tutte le finiture, posando i pavimenti, sanitarii e così via. Durante tutte le fasi di cantiere per costruire casa, i tecnici che hanno seguito il progetto affiancheranno i committenti per far fronte alle ultime scelte da prendere e ad eventuali imprevisti e/o problematiche.

Masaryčka: il progetto ispirato alle guglie della città vecchia di Praga

Il progetto Masaryčka è ispirato alle guglie dorate di Praga vecchia. 28 mila metri quadrati. Sette piani nella sezione orientale e nove piani nell’estremità occidentale con spazi dedicati ad uffici e negozi. Facciata progettata per offrire schermatura solare e gestione intelligente dei consumi puntano alla LEED Platinum.

Rimodellare il paesaggio urbano di Praga, integrando antichità e modernità in una zona nevralgica come la storica stazione ferroviaria di Masaryk. Sono i principali requisiti del progetto Masaryčka sviluppato dallo studio di architettura Zaha Hadid Architects che punta ad essere un moderno punto di riferimento per la città.

Sviluppato su una superficie di 28 mila metri quadrati, il progetto è alto sette piani nella sezione orientale e nove piani nell’estremità occidentale, accogliendo spazi per uffici e negozi. Come anticipato, una caratteristica fondamentale del progetto di Masaryčka è la sua integrazione con la vicina stazione ferroviaria. Uno sforzo progettuale che crea una nuova piazza pubblica, che sovrasta parzialmente i binari ferroviari, migliora l’accessibilità ai binari stessi e stabilisce percorsi pedonali tra Florenc e Hybernská.

Ispirato alle guglie della città vecchia

Il progetto degli architetti di Zaha Hadid ha rivitalizzato un sito abbandonato da tempo. Adiacente ai binari ferroviari, il progetto Masaryčka prende il posto di uno vecchio parcheggio, sostituendolo con una nuova piazza che funge da porta d’ingresso alla città per i passeggeri che scendono dai treni regionali e nazionali, così come da chi arriva dall’aeroporto internazionale di Praga.

Masaryčka: il progetto ispirato alle guglie della città vecchia di Praga

Così come previsto dal masterplan, Masaryčka instaura un dialogo visivo con il centro storico di Praga, distante appena un chilometro.

Il progetto è ispirato alla “città dorata delle 100 guglie” e per questo il design incorpora una facciata in cui trovano spazio alette esterne color oro che si alternano ad elementi orizzontali e verticali, particolarmente evidente nella facciata occidentale di fronte alle guglie della parte più vecchia.
Una scelta progettuale dalla duplice funzione: la prima, più tecnica, consente alle alette di schermare l’interno degli edificio dalla luce solare, mentre la seconda, puramente estetica, collega visivamente l’edificio al centro storico.

Non solo design, ma attenzione alla sostenibilità

Masaryčka è un progetto che presta attenzione alla sostenibilità, tanto da puntare alla certificazione LEED Platinum. L’edificio presenta una facciata a doppio isolamento, capace di ottimizzare la diffusione della luce naturale all’interno.

Le alette òdorate che caratterizzano la facciata del progetto Masaryčka a Praga
Particolare delle alette dorate in facciata

Una serie di terrazze forniscono accesso diretto agli spazi esterni e ai giardini pensili comuni con vista panoramica sulla città.

sistemi di gestione intelligente monitorano e regolano i controlli ambientali, riducendo il consumo di energia. L’impegno del progetto verso la responsabilità ambientale si estende alle iniziative ecologiche che lo circondano. Attorno all’edificio verranno piantate specie locali che saranno irrigate mediante la raccolta dell’acqua piovana.

Questa scelta permette di trasformare la via Na Florenci in un viale alberato dove poter trascorrere del tempo in un contesto verde e piacevole. Durante la realizzazione di Masaryčka si è data priorità a fornitori locali e materiali ad alto contenuto riciclato, in linea con gli obiettivi per il carbonio incorporato e operativo fissati al 2025 dalla RIBA 2030 Climate Challenge, l’iniziativa lanciata dalla Royal Institute of British Architects per aiutare gli architetti a progettare seguendo un percorso attento al clima.

Img by studio di architettura Zaha Hadid Architects

Costruire casa, da dove cominciare?

Il terreno

Può sembrare banale da dire, ma il primo vero passo da fare è proprio quello di prendere l’importante decisione di costruire una casa, investendo denaro, ma anche tempo e pazienza. Chiaramente, per realizzare questo sogno è necessario il terreno ideale su cui costruire.

Questo significa che o se ne possiede uno o è necessario procedere con la ricerca e l’acquisto di un lotto. Nel secondo caso, il consiglio è quello di coinvolgere un architetto anche in questa prima fase, così da avere un valido supporto in fase di valutazione.

Per ogni terreno, è importante verificare l’edificabilità, ovvero la possibilità di costruire al suo interno un edificio. Si deve effettuare una verifica della situazione catastale ed eventualmente procedere con una rettifica urbanistica o catastale. Tra le informazioni più importanti da conoscere c’è l’indice di edificabilità, ovvero la volumetria massima consentita per le costruzioni che insistono su quel terreno.

La scelta dell’architetto per costruire casa

Come detto, fin dal principio, per costruire casa è utile appoggiarsi a dei tecnici professionisti, da scegliere attentamente visto che saranno per tutto il tempo i nostri principali interlocutori. Scegliere l’architetto per costruire casa, infatti, è importante e per farlo è possibile affidarsi al passaparola e alla ricerca online.
Ma una volta individuati i possibili professionisti, come si sceglie quello più adatto alle proprie esigenze?

Innanzitutto, il consiglio è quello di chiedere di vedere altri progetti realizzati, meglio se della stessa tipologia di ciò che si deve effettuare, ovvero altri edifici residenziali. È importante ricordare che il progettista avrà il compito di tradurre in realtà i nostri desideri e le nostre idee, trasformandoli in qualcosa di fattibile e facendo coincidere bisogni, budget e fattibilità.

Un professionista di questo tipo può affiancare i committenti che intendono costruire casa fin dall’inizio, aiutandoli anche nella valutazione e nella scelta del terreno. Per questo è importante anche l’opinione personale che ci si fa della persona che si ha di fronte. C’è empatia? Trasmette fiducia? Ha idee e proposte che ci piacciono? A tutto ciò, chiaramente si aggiungono i costi e la tipologia di servizi offerti.

Quanto costa costruire una casa?

Definire un costo preciso per costruire una casa, anche se su un terreno di proprietà, non è semplice, in quanto concorrono differenti fattori da considerare. Oltre ai costi di progettazione, i permessi necessari per la costruzione, l’allacciamento alle utenze, ci sono spese variabili che dipendono dai materiali scelti, dalla tipologia e dalle dimensioni dell’abitazione. Per chiarezza, in questo paragrafo riassumiamo tutti i principali aspetti da considerare quando ci si sta chiedendo quanti soldi siano necessari per costruire una casa da zero.

Una volta trovato l’architetto, è importante definire un programma progettuale e richiedere un preventivo di parcella, così da aver chiaro fin da subito il costo della costruzione della casa.

Questa fase è forse la più importante e delicata, in quanto stabilisce se si possa o meno proseguire con il progetto. Il consiglio è quello di intraprendere i lavori solo ed esclusivamente se si è finanziariamente “coperti”, tenendo in considerazione che qualsiasi imprevisto può far lievitare i costi preventivati. Definire un prezzo realistico e significativo per chi intende costruire casa non è semplice, perché possono esserci molte differenze tra diversi progetti a causa di dimensioni, tecnologie e materiali scelti.

Andando per ordine, però, uno dei primi costi da valutare è quello relativo all’acquisto del terreno, che in base alle zone in cui ci si trova può essere compreso tra i 400 e i 600 euro al metro quadro. Anche i permessi necessari a costruire casa hanno un costo: la concessione edilizia è generalmente sottoposta agli Oneri di Urbanizzazione e al Costo di Costruzione, che mediamente possono variare dai 120 ai 150 euro al metro quadro.

Prima di iniziare a costruire sarà necessario procedere con gli scavi e il movimento della terra, operazione che può costare per un edificio medio anche fino a 30.000 euro.

Bisogna considerare anche l’allacciamento delle utenze, la cui cifra può variare dai 1.500 ai 4.000 euro. A tutto ciò si sommano i costi di progettazione e le parcelle di eventuali altri professionisti, come il geologo. Il compenso del professionista varia chiaramente a seconda del progetto che vogliamo realizzare e delle mansioni che intendiamo affidargli, che possono andare dalla progettazione alla direzione dei lavori.

Sommando tutti i costi sostenuti per costruire una casa (ad eccezione del terreno) è possibile fare una stima indicativa di massima che oscilla tra i 1.800 e 2.300 euro al mq.

Come si costruisce una casa: progetto preliminare e progetto esecutivo

Le prime fasi sono quelle progettuali, durante le quali la responsabilità è affidata ufficialmente ai professionisti scelti, che inizieranno con il lavoro di progettazione della casa.

Progetto preliminare per costruire casa

Inizialmente, verrà eseguito un progetto preliminare, ossia una prima ipotesi alla realizzazione del computo di massima e della stima dei costi delle opere da realizzare. Grazie al progetto preliminare il committente ha la possibilità di confrontarsi su ogni scelta con il progettista, rivedere la definizione degli spazi di ogni ambiente e farsi un’idea di quali altri professionisti verranno coinvolti, dall’impresa di costruzione agli artigiani per le finiture. Il progetto preliminare può subire modifiche per varie ragioni, come banalmente la necessità di ridurre i costi. Una volta giunti ad una soluzione soddisfacente ed economicamente sostenibile per il committente, si procederà alla stesura del progetto definitivo.

A questo punto un tecnico abilitato, che generalmente è l’architetto che ha eseguito i progetti, produce tutta la documentazione tecnica da presentare in Comune e presso altri enti interessati, al fine di ricevere tutte le approvazioni per procedere con l’esecuzione dei lavori.

Realizzazione del progetto esecutivo per costruire casa

Nel frattempo, si procederà anche alla realizzazione del progetto esecutivo, con il quale si dovranno definire nel dettaglio anche i materiali, gli impianti e le varie opere di finitura, sempre con una attenta valutazione del costo di costruzione relativo ad ogni alternativa. Il progetto esecutivo vedrà definito in modo dettagliato anche le strutture e le tecnologie scelte per la costruzione della casa, a seconda che sia in cemento armato, Acciaio o legno.

Scegliendo i materiali si dovranno considerare i costi, ma anche la qualità e le prestazioni garantite da ciascuno, la sostenibilità e l’efficienza energetica, cercando sempre il miglior compromesso possibile ed evitare che un materiale economico che conviene oggi, non diventi poi causa di spese future per manutenzioni, riparazioni e sostituzioni. Per la scelta di materiali e fornitori è importante richiedere sempre diversi preventivi.

Sicurezza sismica ed efficienza energetica: requisiti progettuali irrinunciabili Costruire casa significa anche realizzare un edificio che assicuri il massimo comfort per chi lo vive, che rispetti l’ambiente e che sia del tutto sicuro.

Mentre sul patrimonio esistente è necessario agire a posteriori e “correggere” ciò che non funziona, in una nuova costruzione la sicurezza sismica,

l’efficienza energetica e la sostenibilità sono veri e propri criteri progettuali, da considerare fin dal principio. Una casa sostenibile ed efficiente è un vantaggio sia per l’ambiente, che per i proprietari, in quanto elevate prestazioni assicurano risparmio nel tempo sui costi di gestione e manutenzione dell’edificio.

Sicurezza sismica ed efficienza energetica: requisiti progettuali irrinunciabiliLa sostenibilità deve essere ricercata fin dal progetto preliminare quando si decide di costruire casa, ma è scegliendo poi ogni dettaglio che ci si potrà fare un’idea concreta dei risultati raggiunti.

Cosa succede quando inizia il cantiere

Oltre alla redazione del progetto, è fondamentale poter contare su tutte le maestranze necessarie a portare avanti ed eseguire il progetto. Tra queste c’è, sicuramente, l’impresa di costruzioni a cui affidare i lavori.

Nella fase di redazione del contratto con l’impresa di costruzioni scelta, si definiscono aspetti come la nomina del direttore dei lavori, i tempi di consegna, eventuali penali relative ai ritardi e un capitolato con dei prezzi unitari utile al pagamento in fase di avanzamento dei lavori. Molto spesso può essere necessario provvedere a preparare il terreno prima di iniziare i lavori, ad esempio ripulendolo di rocce o altri ostacoli per gli scavi.

Fatto questo, si è pronti per iniziare con la costruzione della casa, che partirà dallo scavo e dalla realizzazione delle fondamenta, le basi dell’abitazione. Seguiranno le strutture portanti e poi i tamponamenti, l’isolamento, le partizioni interne, gli impianti e gli infissi.

Solo in un’ultima fase si provvederà a realizzare tutte le finiture, posando i pavimenti, gli intonaci e così via. Durante tutte le fasi di cantiere per costruire casa, i tecnici che hanno seguito il progetto affiancheranno i committenti per far fronte alle ultime scelte da prendere e ad eventuali imprevisti e/o problematiche.

La sostenibilità dei prodotti e delle costruzioni in acciaio: il nuovo documento di Fondazione Promozione Acciaio

Scarica il documento ACCIAIO. PROSPETTIVE INFINITE di Fondazione Promozione Acciaio, e dedicato ad una nuova cultura di progetto e all’acciaio, risorsa essenziale in una visione economica di tipo circolare

FPA – Fondazione Promozione Acciaio

L’aspetto della sostenibilità ambientale è elemento imprescindibile ed indissolubilmente legate alle nostre vite ed all’ambiente in cui viviamo.

Anche nel settore delle costruzioni, la sostenibilità è ormai una parametro di valutazione fondamentale per la nascita e la crescita di nuovi progetti. Oggi più che mai è fondamentale concepire edifici efficienti utilizzando i materiali giusti, che non creino danni all’ambiente ed che siano orientati alla vita utile delle opere. L’acciaio è sicuramente uno fra questi.

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Un documento FPA dedicato ad una nuova cultura di progetto e dell’acciaio

Il documento ACCIAIO. PROSPETTIVE INFINITE, dedicato ad una nuova cultura di progetto e all’acciaio, risorsa essenziale in una visione economica di tipo circolare, nasce con l’intento di far comprendere il reale impatto delle soluzioni in carpenteria metallica e delle tecniche costruttive legate al suo impiego.

Presa da: https://www.ingenio-web.it/articoli/la-sostenibilita-dei-prodotti-e-delle-costruzioni-in-acciaio-il-nuovo-documento-di-fondazione-promozione-acciaio/

G124 Renzo Piano: sguardo sui cantieri in corso e prossimi all’apertura a Bari, Napoli e Rovigo

Piano: «Questo nostro lavoro è fatto di fecondi sconfinamenti»; Mario Draghi: «Progetti dall’intrinseca bellezza»

A Palazzo Giustiniani, a Roma, la riunione con il senatore a vita e i giovani progettisti impegnati a realizzare nuove piazze trasformando luoghi marginali di tre città.

In apertura Renzo Piano e Mario Draghi con i protagonisti del G124 riuniti nell’ufficio del senatore a vita a Palazzo Giustiniani 29.11.2023 | Fotografia © Alessandro Lana

Agopuntori urbani, approcciano i contesti con empatia, danno un senso e nuova vita ai luoghi. Il loro terreno d’azione non sono solo gli spazi fisici, ma anche le persone e le loro aspirazioni, perché i luoghi che trasformano puntano al benessere collettivo e al soddisfacimento dei desideri opportunamente vagliati grazie ad una disinteressata progettazione dal basso. Il loro operare nutre quello spirito di coesione e di condivisione che deve solo essere stimolato affinché si realizzi quell’affezione al progetto indispensabile per costruire un solido futuro per gli spazi che vanno a ridisegnare.

È questo che fanno i progettisti del G124, il laboratorio di idee applicate ai luoghi marginali delle nostre città, costituito nel 2013 da Renzo Piano in qualità di senatore a vita. Per concretizzare le loro idee gli architetti e ingegneri del G124 partono da un budget nullo che costruiscono, con pazienza e spirito imprenditoriale, tessendo alleanze. Armati di tanta testardaggine e convinzione riescono a risolvere gli infiniti ostacoli che separano i render dai tagli di nastro.

È così che si sono concretizzati i progetti su Bari, Napoli e Rovigo: dove stanno per nascere nuove piazze, luogo per eccellenza della socialità, dell’incontro intergenerazionale, dove si alimenta e rinsalda lo spirito di comunità.

I giovani borsisti, finanziati da Piano con il suo stipendio da senatore, mettono in campo energie e competenze che travalicano i confini del mestiere dell’architetto. «Questo nostro lavoro è fatto di fecondi sconfinamenti, che costituiscono la ragione per cui riusciamo a fare bei progetti, piccole cose, facilmente replicabili perché impiegano budget limitati, ma soprattutto ricche di valori». Sono parole che l’architetto genovese usa per spiegare a un ospite d’eccezione, Mario Draghi, il senso del lavoro del G124. Un incontro, amichevole, avvenuto a Palazzo Giustiniani, a Roma, alla presenza dei progettisti del G124 e dei professori universitari loro tutor.

«Sono progetti molto belli come lo è la partecipazione diretta di tutti voi. Credo sia un’esperienza formativa anche per tutte le persone che coinvolgete nei vostri progetti, in cui trovo che vi sia un’intrinseca bellezza. Soprattutto, le motivazioni che li accompagnano e la partecipazione delle persone arricchiscono l’esperienza», replica l’ex premier rivolgendosi al gruppo del G124 dopo aver ascoltato, con grande curiosità ed interesse, l’illustrazione dei progetti in corso.

Renzo Piano a Palazzo Giustiniani il 29.11.2023 | Fotografia © Alessandro Lana

Napoli, nel Rione Sanità tra la magia di rituali ancestrali e la conquista di spazi pubblici negati

Per il progetto partenopeo è arrivato l’ok della Soprintendenza e si attende l’esito dell’imminente conferenza di servizi che dovrà dare il via libera definitivo al progetto. Le risorse ci sono, grazie all’iniziativa di crowdfunding intrapresa dall’Unione giovani industriali di Napoli con l’associazione dei Costruttori edili della provincia di Napoli (Acen), che ha raccolto ben 280mila euro. I rimanenti 70mila euro di lavori, afferenti all’ingresso del cimitero delle Fontanelle, saranno a carico della cooperativa sociale La Paranza cui è stata affidata la gestione e promozione del sito, che dovrebbe riaprire nel 2024 dopo la chiusura disposta nel 2018.

Napoli, immagine di progetto vista sull’ingresso del cimitero delle Fontanelle

A Napoli, il lavoro del G124 è portato avanti da Marino Amodio, Giuseppe De Pascale, Orazio Nicodemo e Davide Savoia, guidati da Nicola Flora Daniela Buonanno, docenti della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II.

Il progetto è parte di quel fiume in piena di iniziative che ha riscritto il destino di un quartiere centrale, ricco di emergenze architettoniche e di luoghi ipogei straordinari, una sorta di enclave fino a pochi anni fa, escluso dalla vita cittadina e conosciuto soprattutto per le attività malavitose. Un quartiere che ha saputo costruire il suo riscatto, a partire anche dalla reinvenzione di spazi abbandonati su impulso del visionario e intraprendente don Antonio Loffredo e della Fondazione di comunità San Gennaro onlus, da lui creata nel 2014.

Il Rione custodisce i palazzi settecenteschi con le scenografiche scale di Ferdinando San Felice, le catacombe paleocristiane (San Gennaro, San Gaudioso, San Severo), magnifiche chiese e il cimitero delle Fontanelle: un antico ossario realizzato nelle cave di tufo, dove è nato il culto delle cosiddette “anime pezzentelle”, un rituale ancestrale che consiste nel prendersi cura di un cranio (la cosiddetta “capuzzella”) nella speranza di poter ricevere protezione in cambio.

Napoli, progetto di riqualificazione per la realizzazione della piazza davanti alla parrocchia di Maria Ss del Carmine

Napoli, fotografie del sagrato della chiesa

Proprio lo spazio che precede e entra nella fenditura tufacea, funzionante da ingresso al cimitero delle Fontanelle, è il luogo in cui si sono concentrate le azioni del G124. I borsisti hanno lavorato per valorizzare e dare all’ingresso dell’ossario la dignità che merita, rendendolo accessibile alle persone con disabilità e consentendo alla massa tufacea di esprimere, sin dall’ingresso, tutta la suggestiva bellezza di un luogo di alto valore antropologico.

Lo spazio antistante al cimitero sarà ricucito al sagrato della contigua chiesa, destinato a diventare un’accogliente piazza, dove le aree per i pedoni saranno conquistate sottraendo metri quadri allo spazio che oggi è dominio dei veicoli. La piazza avrà una sua appendice, costituita da una gradinata: uno spazio privato concesso all’uso pubblico grazie ai borsisti del G124. In continuità con la piazza, la gradinata diventerà un luogo di sosta dove sedersi e incontrarsi.

Bari, un tetto d’alberi per trasformare uno spazio di risulta in una piazza con dignità di luogo pubblico

Bari, San Paolo, primo quartiere “satellite” di edilizia residenziale pubblica costruito nella città pugliese. Sono queste le coordinate del progetto portato avanti dal gruppo composto dai borsisti: Tiziano De Venuto, Ezio MelchiorreRosa PiepoliGiuseppe Tupputi, cui si sono aggiunti a progetto in corso Sofia Scaringella e Antonio Antonino, guidati dai professori del Politecnico di Bari, Carlo Moccia e Francesco Defilippis.

Bari, festa di quartiere (maggio 2022) organizzata per recepire osservazioni e registrare desideri, cui hanno partecipato anche il sindaco, Antonio De Caro e l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso

Il team barese ha trovato nel Comune di Bari e nel suo sindaco, Antonio De Caro, dei solidi e interessati alleati. Il progetto per la realizzazione di una nuova piazza, che sarà battezzata Corte Don Bosco, è stato sposato dall’amministrazione che, grazie ad un accordo di collaborazione, ha messo a disposizione risorse umane e finanziarie. Ora i lavori per la realizzazione del progetto costituiscono uno dei lotti di un accordo quadro che il Comune ha bandito e che ha permesso di individuare l’impresa che eseguirà la piazza. Costo: 450mila euro per un’area di circa 3.400 mq.

Vista della piazza verso lo spazio della radura

Bari, vista sulla radura che interrompe il tetto verde che sarà costituito dalle chiome di allori e lecci

Il progetto si concentra su un vuoto urbano di forma triangolare, uno spazio per niente frequentato dagli abitanti, circoscritto da tre edifici in linea che lo chiudono su tre lati. Da vuoto urbano a spazio di relazione: a conformare la nuova piazza vi sarà un “tetto verde” composto dalle chiome di 80 allori e 19 lecci, interrotto nel centro da un foro circolare, cui corrisponde, al suolo, una radura, ossia un prato circondato da sedute disposte in circolo. Al tema arboreo si affianca quello della permeabilizzazione e rimodellazione del suolo. Via le betonelle, che saranno macinate e riutilizzate, per far posto alla terra stabilizzata drenante e ad un sistema di cordoli in pietra locale. Ad integrare la piazza vi saranno le sedute di pietra e un’illuminazione ben studiata con sorgenti Led ad alto risparmio energetico.

Bari, vista sullo spazio della radura


Bari, lo spazio oggetto di trasformazione, stato di fatto

L’avvio del cantiere è previsto per gennaio 2024; la durata dei lavori è quantificata in nove mesi.

Rovigo, l’anonimità dei luoghi si combatte a suon di musica e pennellate verdi

Cantieri in corso a Rovigo, nella piazza intitolata a Jerry Masslo del quartiere Commenda Est, dove è in corso la realizzazione del padiglione in legno. Il gruppo di borsisti è stato composto da Gabriella ColettaFedora FavarettoRiccardo Giacometti Cecilia Spezzati fino alla fase del progetto definitivo ed ora sono subentrati per la fase di progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori da Maria Francesca Lui e Marco Lumini. Il gruppo di lavoro è guidato da Edoardo Narne, professore dell’Università di Padova. Il team veneto ha lavorato per dar vita ad un luogo attrattivo e accogliente, pensato per incanalare verso di sé i flussi del quartiere. La piazza, rinnovata, avrà un boschetto, nuovi margini alberati, un padiglione ligneo per gli eventi ed un’illuminazione ben studiata.

Rovigo, il cantiere di piazza Jerry Masslo con le foto del montaggio del padiglione in legno

L’identità del luogo, l’accessibilità, la sicurezza, la permeabilità e il verde sono i fattori che sono entrati in gioco nella progettazione. Aceri platanoidi, frassini e ontani, già selezionati nei vivai di Pistoia e irrigati con un impianto goccia a goccia, andranno ad aggiungersi ai tigli già presenti, rinforzando la componente verde della piazza.

La rimozione di una parte della pavimentazione è stata eseguita con l’aiuto dei ragazzi delle scuole e della comunità, in giornate-evento partecipate. Il coinvolgimento dei cittadini, delle scuole e delle associazioni di quartiere è stato costante e ora, mentre i lavori sono in corso, si iniziano a programmare gli eventi. Ci si prende cura del progetto dopo la realizzazione, con l’obiettivo di sperimentare le potenzialità del rinnovato spazio e del suo padiglione, concepito come un luogo per eventi che possa accogliere momenti di socialità e spettacoli, valorizzando la storica tradizione musicale della città veneta.

Rovigo, la piazza Jerry Masslo, lavori di demolizione della pavimentazione

Rovigo, pianta del progetto di riqualificazione di piazza Jerry Masslo

Rovigo, il padiglione in esecuzione

I progettisti del G124 accompagnano così la fase di crescita del progetto, mostrando i possibili usi e continuando quell’azione fondamentale, iniziata con l’ascolto e proseguita prima con il cantiere e poi con l’ideazione di eventi, che punta al coinvolgimento in modo da sviluppare nella comunità quel senso di appartenenza e di affezione al luogo che contribuisce in modo determinante al successo, nel tempo, di un progetto.

Il padiglione in legno e acciaio, del costo di 80mila euro, è stato progettato con l’aiuto dello studio Milan Ingegneria ed è eseguito e realizzato grazie alla generosità della ditta Bertani Legno che lo ha finanziato. L’amministrazione comunale e la Fondazione Cariparo si sono fatti carico dei costi per il rifacimento della piazza, ciascuna partecipando con un contributo di 80mila euro.

https://www.professionearchitetto.it/news/notizie/31310/G124-Renzo-Piano-sguardo-sui-cantieri-in-corso-e-prossimi-all-apertura-a-Bari-Napoli-e-Rovigo

Si può uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza? Ecco come fare

Chiedersi se è possibile uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza è molto comune. Scopriamo come fare

Claudia Mastrorilli

Claudia Mastrorilli (Collaboratore di idealista news)

10 Dicembre 2023, 17:00

Esplorare la possibilità di uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza solleva un interrogativo delicato. La stretta connessione tra lo stato di famiglia e la residenza implica un legame sostanziale, in particolare perché tale concetto rimanda direttamente alla condivisione dello stesso tetto da parte di persone legate da vincoli di parentela, matrimoniali, affinità, di tutela o affettivi.

Affrontare questa situazione richiede soluzioni fuori dal comune: l’unica via per uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza è quella di sdoppiare l’unità immobiliare di residenza. Tale azione si rivela cruciale per raggiungere questo obiettivo che, in genere, viene perseguito da coloro che desiderano beneficiare di talune agevolazioni fiscali e incentivi. Vediamo, più nello specifico, cosa fare per portare a termine questa operazione.

  1. Stato di famiglia e nucleo familiare: facciamo chiarezza
    1. Quando si può uscire dal nucleo familiare senza cambiare residenza?
    2. Come prendere la residenza senza entrare nello stato di famiglia?
    3. Devo prendere la residenza se non si ha una casa?
  2. Come uscire dallo stato di famiglia senza cambiare residenza 
  3. Uscire dallo stato di famiglia: pro e contro

Stato di famiglia e nucleo familiare: facciamo chiarezza

Lo stato di famiglia identifica coloro che convivono sotto lo stesso tetto, legati da vincoli affettivi, matrimoniali, di parentela, affinità o tutela. Di contro, il nucleo familiare riguarda le persone che, a fini fiscali, sono sotto la responsabilità del dichiarante indipendentemente dalla convivenza, e viene utilizzato generalmente per il calcolo dell’ISEE e per la richiesta di talune agevolazioni fiscali.

Per lo stato di famiglia è necessario disporre dei documenti ufficiali del Comune, rilasciati dall’anagrafe, che mostrano la configurazione familiare anagrafica. Il documento dello stato di famiglia ha implicazioni legali, porta con sé dunque doveri e responsabilità per coloro che lo dichiarano ed è soggetto alla supervisione delle istituzioni cittadine. Alla luce di quanto detto, residenza e stato di famiglia devono coincidere mentre, ad esempio, due coniugi possono rientrare nel medesimo nucleo familiare avendo residenza diversa.

Seppure, in genere la famiglia anagrafica coincide con il nucleo familiare e dunque con lo stato di famiglia, ciò può anche non accadere. L’esempio classico che aiuta a capire la differenza tra nucleo e stato di famiglia riguarda la presenza di figli studenti fuorisede che, pur non vivendo con i genitori, rimangono parte del nucleo familiare poiché economicamente a carico loro.

Se invece, tali figli dovessero essere finanziariamente indipendenti, verrebbero esclusi dal nucleo familiare. Inoltre, come accennato, nel nucleo familiare è incluso il coniuge non legalmente separato, anche se non risulta nello stato di famiglia a causa, ad esempio, di una residenza diversa.

Dunque, esiste uno stretto legame tra stato di famiglia e residenza, ma non solo. Ciò che conta per il nucleo familiare è identificare i soggetti considerati fiscalmente a carico, mentre per lo stato di famiglia è fondamentale individuare la residenza e la presenza di almeno uno dei vincoli sopracitati.

Quando si può uscire dal nucleo familiare senza cambiare residenza?

Per capire come uscire fiscalmente dal nucleo familiare senza cambiare residenza è fondamentale, in primo luogo, riconoscere quali sono i soggetti fiscalmente a carico del dichiarante.

Per rientrare nel nucleo familiare, dunque, è necessario che vi sia un legame di parentela e che ci si trovi in presenza di determinate circostanze legate ai limiti di reddito. In particolare, sono considerati fiscalmente a carico:

  • i familiari che guadagnano meno di 2.840,51 euro all’anno (compresi gli oneri deducibili);
  • i figli al di sotto dei 24 anni che guadagnano meno di 4.000 euro all’anno.

Pertanto, se si desidera uscire dallo stato di famiglia per l’ISEE (nel caso in cui stato di famiglia e nucleo familiare coincidano) è necessario diventare indipendenti economicamente o interrompere il legame di parentela. A meno che non vi sia connessione tra stato di famiglia e nucleo, per capire come uscire dal nucleo familiare non è sempre necessario muoversi per cambiare residenza.

Dunque, il reddito minimo per uscire dallo stato di famiglia e dal nucleo familiare è di 4.000 euro all’anno per coloro che hanno meno di 24 anni e di 2.840,51 euro per coloro che hanno più di 24 anni.

Come prendere la residenza senza entrare nello stato di famiglia?

Se c’è un legame di parentela tra coloro che vivono insieme, come nel caso di un figlio che, pur essendo economicamente indipendente, risiede ancora con i genitori, non è possibile richiedere due stati di famiglia separati nello stesso luogo. Questa impossibilità deriva proprio dal vincolo di parentela tra i conviventi.

Tuttavia, se non esistono vincoli come matrimonio, parentela, affinità, tutela, adozione o legami affettivi tra coloro che vivono nella stessa abitazione, è possibile richiedere due stati di famiglia distinti. È necessario recarsi all’Ufficio anagrafe del Comune di residenza e dichiarare che non esistono tali legami tra i conviventi che abitano insieme.

uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza

canva.com

Devo prendere la residenza se non si ha una casa?

Una persona senza fissa dimora ha diritto all’iscrizione anagrafica e, per far ciò, deve rivolgersi all’Ufficio anagrafe del Comune nel quale desidera la residenza.

In questa circostanza, i Comuni possono creare una via immaginaria nell’anagrafe comunale per consentire l’iscrizione di questi soggetti, ma che risiedono nel territorio comunale senza avere un indirizzo fisico effettivo. Seppur si tratti dell’individuazione di luoghi fittizi, questa soluzione permette di registrare i soggetti senza casa nel Comune.

Come uscire dallo stato di famiglia senza cambiare residenza 

Una volta chiarita la distinzione tra stato di famiglia e nucleo familiare, esaminiamo come uscire dallo stato di famiglia senza cambiare la residenza. È evidente che questa operazione sarebbe irrilevante per il nucleo familiare, poiché il concetto include anche i familiari a carico che non vivono nello stesso luogo. Tuttavia, questo distacco potrebbe risultare cruciale per ottenere determinati benefici, come ad esempio l’accesso al gratuito patrocinio.

Quindi, è possibile “togliersi” dallo stato di famiglia senza cambiare residenza? Sì. L’unica opzione per cambiare stato di famiglia con stessa residenza è trasformare l’unità abitativa in cui si vive in due appartamenti separati. In pratica, è necessario dividere la residenza originale in due abitazioni distinte, avviando una pratica edilizia presso il Comune. In questo modo, in maniera del tutto legale, si può uscire dallo stato di famiglia originario trasferendosi nella nuova unità abitativa risultante dalla divisione.

Questa procedura è legale, ma richiede spese significative che la rendono poco conveniente dal punto di vista economico. Infatti, per far ciò è necessario effettuare interventi di ristrutturazione e, pertanto i costi per creare nuovi impianti, nuovi accessi e altro possono essere considerevoli.

Chiaramente, se uscire dallo stato di famiglia, mantenendo la stessa residenza, significa anche uscire dal nucleo familiare, ciò potrebbe comportare vantaggi fiscali. Un ISEE più basso, derivante dal non considerare più i redditi di tutti i membri del nucleo familiare originale, potrebbe garantire maggiori agevolazioni e bonus economici.

uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza

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Uscire dallo stato di famiglia: pro e contro

Uscire dallo stato di famiglia porta con sé sia pro che contro. Tra i vantaggi di uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza spiccano

  • indipendenza: essere fuori dallo stato di famiglia, pur mantenendo la residenza, potrebbe portare ad avere maggiore autonomia e libertà nelle decisioni personali, poiché non si è più legati alle responsabilità familiari;
  • possibilità di richiedere agevolazioni: la ragione principale per cui si desidera uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza riguarda proprio questo vantaggio. Infatti, grazie all’uscita dallo stato di famiglia e dal nucleo familiare per fini ISEE, non verrebbero più considerati i redditi di tutti i membri appartenenti al nucleo familiare originario. Questo potrebbe determinare un valore inferiore dell’ISEE che permetterebbe di accedere a maggiori agevolazioni fiscali e incentivi economici;
  • gestione finanziaria individuale: essendo fuori dallo stato di famiglia e, in particolare dal nucleo familiare, si ha la possibilità di gestire in modo più indipendente i propri affari finanziari senza essere coinvolti nei rapporti di dipendenza economici all’interno della famiglia.

Quanto agli svantaggi, tuttavia, uscire dallo stato di famiglia cambiando o mantenendo la residenza potrebbe significare assumersi la piena responsabilità delle proprie decisioni e delle proprie spese senza il supporto condiviso della famiglia oltreché la perdita di altre agevolazioni fiscali precedentemente godute in quanto parte dello stesso nucleo familiare.

https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2023/12/10/176562-si-puo-uscire-dallo-stato-di-famiglia-e-mantenere-la-residenza-ecco-come-fare

Mutui: come sta andando il mercato? I dati del 2° trimestre

Nel periodo in esame, le famiglie italiane hanno aperto mutui per l’acquisto dell’abitazione per un totale di 10.521 milioni di euro. Approfondiamo questo dato

La maggior parte di chi acquista casa lo fa grazie a un finanziamento. Dunque, i mutui sono decisivi per l’andamento del mercato immobiliare. Mettiamo allora sotto la lente d’ingrandimento il mondo del credito e in particolare i dati del secondo trimestre del 2023.

Li analizza Renato Landoni, Presidente Kìron Partner S.p.A., società del Gruppo Tecnocasa. Nel periodo in esame, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10.521 milioni di euro. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 si registra una diminuzione delle erogazioni pari a -33,3%, per un controvalore di oltre 5.2 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel report Banche e istituzioni finanziarie – II trimestre 2023 pubblicato da Banca d’Italia a fine settembre analizzati dagli esperti di Kìron Partner SpA.

Se con il quarto trimestre di chiusura del 2021 si era registrato il primo segno meno dopo otto trimestri di rialzo consecutivi, con il secondo trimestre del 2023 registriamo il settimo segno negativo consecutivo a conferma che nel mercato del finanziamento alla famiglia per l’acquisto dell’abitazione le cose sono radicalmente cambiate. Il calo registrato nell’ultimo trimestre è anche il più marcato. La seconda rilevazione ufficiale del 2023 di Banca d’Italia segna un ulteriore acuirsi della contrazione le cui cause vanno senza dubbio ricercate nel mutato scenario socioeconomico e al repentino rialzo dei tassi di interesse che ha caratterizzato gli ultimi 18 mesi. Il mercato dei mutui resta comunque anche per il 2023 a buoni livelli rispetto a quanto registrato in passato, segnale che l’eccezionalità va ricercata negli anni passati quando i tassi di interesse sono rimasti ai minimi storici per lungo tempo sospingendo ai massimi il mercato delle erogazioni di mutuo.

Se analizziamo i volumi di mutuo in questo secondo trimestre 2023, notiamo un calo del -36,3% delle operazioni a supporto di un acquisto immobiliare, segno che la contrazione continua a coinvolgere, come già fatto nel precedente trimestre, questa tipologia di finanziamenti. Cambia invece la situazione legata alle operazioni di sostituzione e surroga che salgono del 45,2%. Nel secondo trimestre del 2023 risalgono quasi all’8% andando a raccogliere le rinegoziazioni di quelle operazioni di mutuatari incerti che nella prima fase di rialzo dei tassi avevano optato per un mutuo di tipo variabile ma che successivamente hanno preferito tutelarsi passando ad un tasso fisso.

Le conclusioni dell’analisi

Dopo la ripresa della prima metà del 2022, gli ultimi indicatori per l’area Euro mostrano un rallentamento dell’economia. Le stime sul PIL dell’area sono state riviste al ribasso. L’inflazione è prevista in calo in area 3% nel 2024 e al 2% solo nel 2025. L’instabilità politica, inoltre, si ripercuote sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. Ciononostante, l’attuazione del PNRR e i flussi di liquidità dovrebbero consentire ingenti investimenti nelle infrastrutture del Paese e nel mondo del lavoro sempre che vengano rispettate le tabelle di attuazione.

Alla luce del contesto macroeconomico appena illustrato i tassi dovrebbero aver toccato l’apice della crescita e a meno di ulteriori scossoni legati all’andamento dell’economia, sono attesi stabili e in leggero ribasso a partire dal 2024. Le politiche di credito degli istituti restano attente ma concedono interessanti opportunità, soprattutto ai giovani che sono intenzionati ad acquistare la loro abitazione principale.

In generale ci aspettiamo, per la chiusura del 2023, un calo dei volumi erogati in area 40 mld sulla scia di quanto avvenuto nel primo semestre dell’anno con una ripresa progressiva già a partire dal 2024.

https://www.lignius.it/notizie-e-mercato/articolo/mutui-come-sta-andando-il-mercato-i-dati-del-2-trimestre-2660/

Puoi dormire in un fienile d’acciaio sospeso nel vuoto

Si trova in Inghilterra ed è un luogo da sogno, immerso nella natura e dove trascorrere del tempo all’insegna del relax23 Novembre 2023 09:49

Puoi dormire in un fienile d’acciaio sospeso nel vuoto
Il fienile d’acciaio sospeso nel vuoto

Ci sono luoghi in cui la realtà supera l’immaginazione: succede in Inghilterra dove si può dormire in una struttura che sembra essere stata proiettata in mezzo alla natura direttamente da un sogno.

Un edificio in acciaio, lucido e riflettente, perfettamente inserito in un ambiente naturale, andando a creare un contrasto che lascia senza fiato. Si chiama Balancing Barn, ovvero fienile in equilibrio, e ci si può dormire vivendo un’esperienza unica nel suo genere. Infatti, la struttura è sbalzo e rimane per un lungo tratto sospesa nel vuoto, affacciandosi sulla natura della campagna inglese. Un luogo perfetto per una vacanza: immersi nella bellezza e dentro un edificio unico nel suo genere.

Il Balancing Barn, tutto sul fienile sospeso nel vuoto

Grandi finestre che si affacciano sull’ambiente circostante, una struttura che si immerge nella natura, la riflette e che sembra uscita da un sogno. Ma non lo è, perché l’edificio in questione è stato realizzato dallo studio di architettura olandese MVRDV e si trova nella campagna inglese. Più precisamente vicino ai centri abitati di Walberswick e Aldeburgh e poco distante dalla costa. Ci troviamo nel Suffolk.X

Si tratta di una vera e propria abitazione nella quale è possibile soggiornare per una vacanza all’insegna del relax e del design. Lunga trenta metri, metà di questi sono sospesi nel vuoto che si apre sotto una piccola collina. Proprio in quello spazio sottostante è stata posta un’altalena.

Le piastrelle con cui è stato rivestito l’edificio sono riflettenti, uno specchio in cui la natura intorno si moltiplica regalando un effetto straordinario. Al tempo stesso la scelta di questo materiale si collega alla tradizione di rivestire le strutture agricole in metallo. Internamente, invece, domina il legno di frassino, le linee essenziali, l’eleganza coniugata con la praticità e spiccano tele e tappeti che si rifanno a opere d’arte di John Constable e Thomas Gainsborough.

Le finestre sono molto ampie e permettono di godere della scenografia esterna, grazie al fatto che si trovano non solo sulle pareti, ma anche sul tetto e sul pavimento. Il risultato è che ci si sente completamente immersi nell’ambiente circostante, avvolti dal cielo e dalla natura.

La struttura può ospitare fino a un massimo di otto persone e può accolgiere ospiti di ogni età: le camere sono 4 in totale e dispongono di un bagno privato ciascuna. L’edificio è ideale per una piccola vacanza di gruppo o per una famiglia numerosa.

Cosa fare durante una vacanza nel fienile sospeso nel vuoto

Una vacanza all’insegna del relax, ma non solo. Il fienile sospeso nel vuoto si trova in un’area dove vi sono diverse cose da fare, inoltre la location stessa merita di essere vissuta al cento per cento, Per accedervi bisogna percorrere un viale alberato e poi ci si trova all’interno di sei acri di giardini privati dove poter trascorrere del tempo all’aperto, compreso quello dedicato alla cucina considerata la presenza di un apposito focolare.

Giochi, letture, contemplazione della natura, oltre al tempo trascorso in compagnia e di qualità: il Balancing Barn è il luogo ideale per staccare dalla quotidianità. Inoltre, nei dintorni vi sono pub e ristoranti, centri abitati, la costa e la natura da ammirare in tutta la sua bellezza.

Come funziona l’ecobonus per lavori e ristrutturazione case nel 2024 ufficialmente prolungato

Per i lavori iniziati nel 2024, in teoria, sarà ancora possibile usufruire dell’agevolazione dell’ecobonus a una condizione.

La pianificazione della distribuzione dei bonus per il 2024 è influenzata dalla disponibilità di risorse allocate nella legislazione di bilancio. In merito alla fiscalità, si prevede di estendere il periodo di tassazione delle plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili ristrutturati con l’applicazione del bonus da 5 a 10 anni. Ma vediamo come funziona l’ecobonus per lavori e ristrutturazione case ufficialmente prolungato per il 2024:

  • Come cambia l’ecobonus 2024 per lavori e ristrutturazione case
  • Come funzionano gli altri incentivi per l’edilizia

Come cambia l’ecobonus 2024 per lavori e ristrutturazione case

Confermata l’estensione dell’Ecobonus casa fino al 2024, l’incentivo finalizzato a coprire le spese relative all’efficientamento energetico degli edifici. Nello specifico, l’Ecobonus prevede una detrazione che varia dal 50% al 65% per gli interventi di efficientamento energetico che non rientrano nella categoria del Superbonus.

Questa agevolazione comprende diversi interventi, tra cui l’installazione di nuove serrande o zanzariere, come descritto nei dettagli relativi ai bonus tende da sole, bonus fotovoltaico e bonus zanzariere. Sono previste detrazioni anche per la posa di infissi e per l’acquisto di caldaie.

L’ecobonus è accessibile a tutti i contribuenti, compresi i titolari di reddito di impresa, che risultino proprietari di un immobile oggetto di interventi finalizzati al risparmio energetico.

La detrazione si applica sia sull’Irpef che sull’Ires e, per i titolari di reddito d’impresa, è valida esclusivamente per i fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale.

In dettaglio, i contribuenti che possono beneficiare della detrazione fiscale sono:

  • coloro che percepiscono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
  • associazioni tra professionisti;
  • enti pubblici e privati non svolgenti attività commerciale;
  • persone fisiche, comprese le seguenti categorie: titolari di diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini, coloro che detengono un immobile in comodato, familiari o conviventi che supportano le relative spese.

La detrazione fiscale è concessa solo per interventi di riqualificazione energetica effettuati su unità immobiliari ed edifici residenziali preesistenti.

Non sono ammissibili in detrazione le spese sostenute durante la costruzione di un nuovo immobile.

Come funzionano gli altri incentivi per l’edilizia

Gli altri incentivi legati al settore edilizio, quali il bonus ristrutturazioni, il bonus verde e il bonus per le barriere architettoniche, hanno già garantito finanziamenti per almeno un altro anno e, quindi, proseguiranno senza interruzioni. Il bonus Iva per le abitazioni a basso impatto ambientale è stato eliminato. Introdotto nell’ultima manovra finanziaria, la detrazione dell’Irpef del 50% sull’Iva per l’acquisto di abitazioni di classe energetica A e B non è stata rifinanziata, pertanto, dopo soli un anno, nel 2024 verrà abrogato.

La manovra finanziaria non modifica l’agevolazione relativa alla detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredamento di un’unità immobiliare in fase di ristrutturazione. Secondo le attuali disposizioni normative, la spesa massima ammissibile a partire dal prossimo anno sarà ridotta da 8.000 euro a 5.000 euro.

Contemporaneamente, l’Agenzia delle entrate si prepara a recuperare parte delle agevolazioni fiscali concesse finora, adottando due strumenti. Il primo consiste nella riclassificazione degli edifici per cui è stata applicata la massima agevolazione fiscale. In pratica, si procederà a una modifica della rendita catastale, con conseguenze che potrebbero influenzare alcuni proprietari di unità immobiliari adibite a prima casa. In questo caso, non è previsto il pagamento dell’Imu (le prime case soggette a tale imposta sono le abitazioni di lusso).

Un aumento del valore catastale, calcolato sulla base della rendita, potrebbe comportare la perdita di alcune agevolazioni sociali basate sull’Isee. In caso di rivendita dell’immobile, il nuovo acquirente dovrà pagare un importo più elevato nell’imposta di registro. Per le seconde case, invece, le conseguenze saranno immediate in relazione all’Imu.

Nuove regole per invio cartelle esattoriali, avvisi fiscali, atti via Pec e raccomandata cartacea nel 2024

Quali sono le nuove regole per l’invio di cartelle esattoriali, avvisi fiscali, atti e accertamenti via Pec e raccomandata cartacea nel 2024? Diventa sempre più digitale e rapido l’invio di cartelle esattoriali, avvisi e atti notificati da parte dell’Agenzia delle Entrate, come previsto dalla bozza di decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale. Vediamo nel dettaglio quali sono le novità per l’invio cartelle esattoriali, avvisi fiscali, atti e accertamenti.  

  • Cosa cambia per l’invio di cartelle esattoriali, avvisi fiscali, atti e accertamenti via Pec e raccomandata cartacea nel 2024
  • Cosa succede quando casella Pec è piena per invio comunicazioni 

 
Cosa cambia per l’invio di cartelle esattoriali, avvisi fiscali, atti e accertamenti via Pec e raccomandata cartacea nel 2024

Cambiano e si aggiornano le modalità di comunicazione tra Fisco e contribuenti, diventando sempre più rapide e digitali. La novità riguarda l’invio di cartelle esattoriali, avvisi fiscali, atti e accertamenti che dovranno essere inviati via Pec direttamente al domicilio digitale di ogni contribuente destinatario delle comunicazioni. La novità è compresa nel decreto legislativo dedicato all’accertamento di attuazione della riforma fiscale.

Secondo quanto stabilito dal decreto, per l’invio tramite Pec di comunicazioni, atti, accertamenti e cartelle a singole persone fisiche, professionisti e altri enti di diritto privato si usa il domicilio presente nell’Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli altri enti di diritto privato, non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.

Per l’invio tramite Pec di comunicazioni, atti, accertamenti e cartelle a soggetti che hanno eletto il domicilio digitale speciale si usa il domicilio speciale, mentre per l’invio di comunicazioni tramite Pec alle Pubbliche amministrazioni e a gestori di pubblici servizi si usa il domicilio digitale contenuto nell’indice dei domicili digitali delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi (IPA).

Infine, per l’invio di comunicazione tramite Pec a imprese individuali o costituite in forma societaria, professionisti si usa il domicilio  digitale contenuto nell’indice nazionale dei domicili digitali delle imprese e dei professionisti (INI-PEC), anche quando diverso da quello contenuto nell’Inad o nell’Ipa.

Nel caso di invio fallito di atti, comunicazioni e cartelle via Pec, dopo due tentativi, si procede all’invio della stessa comunicazione in modalità ordinaria, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

https://www.businessonline.it/fisco-tasse/nuove-regole-per-invio-cartelle-esattoriali-avvisi-fiscali-atti-via-pec-e-raccomandata-cartacea-nel-2024_n72699.html

Caratteristiche e prezzi di una casa prefabbricata in acciaio

Caratteristiche e prezzi di una casa prefabbricata in acciaio

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Redazione

La curiosità verso le nuove forme d’edilizia è in costante aumento. Tra queste, le case prefabbricate sono in continua ascesa. Scopriamo quali sono le caratteristiche e i prezzi di una casa prefabbricata in acciaio in Italia.

Caratteristiche case prefabbricate in acciaio

Spesso, soprattutto in passato, si tendeva ad associare le case prefabbricate (non solo in acciaio, ma anche in cemento e legno a strutture “povere”, “preconfezionate” e tutte uguali tra loro. Ma prefabbricato non è sinonimo di standardizzato e prodotto in serie, tutt’altro. Questo tipo di edilizia, infatti, è modulare e offre una grandissima varietà di soluzioni per personalizzare secondo i propri gusti e le proprie esigenze l’abitazione che si commissiona.

Nel caso specifico delle case prefabbricate in acciaio, grazie alla materia prima con cui vengono costruite, che allo stesso tempo riesce a essere resistente, leggero e flessibile, sono abitazioni che garantiscono la miglior risposta possibile a un sisma. Questo senza intaccare l’aspetto architettonico, che può essere modellato come si desidera.

L’acciaio, infatti, offre le migliori prestazioni in tema di antisismicità. Una casa prefabbricata in acciaio non viene intaccata dai terremoti, al contrario di un edificio di edilizia tradizionale in cemento armato, che anche se non cade durante un terremoto, successivamente può andare in crash e dover essere abbattuto. L’acciaio, invece, resta in piedi e non riporta danni.

Ma oltre a una sicurezza antisismica totale, una casa prefabbricata in acciaio è una struttura abitativa a degrado zero per via della resistenza anche con il passare degli anni della materia prima. Il sistema costruttivo utilizzato per realizzarla è veloce e preciso, i componenti vengono prodotti in fabbrica e in cantiere avviene solo l’assemblamento tramite l’inserimento in involucri di nuova generazione, con sistemi a secco, che garantiscono un isolamento termico e acustico elevatissimo, garantendo anche il risparmio energetico, l’insonorizzazione e la durata nel tempo.

Una volta ottenuti tutti i permessi necessari per costruire, una casa prefabbricata in acciaio può essere costruita, assemblata e consegnata in 6 mesi (ma ci possono volere anche solo 4 mesi, le tempistiche variano anche a seconda dei casi). Una casa prefabbricata in acciaio, inoltre, è indicata sia per aggiungere moduli in altezza, perché sono molto leggeri, sia ovviamente per siti di nuova costruzione.

Prezzi case prefabbricate in acciaio

Anche per quanto riguarda le fasce di prezzo, siamo più meno in linea con i costi delle case prefabbricate in legno e cemento. Per quanto riguarda i prezzi chiavi in mano si parte da una cifra indicativa di 1200 euro al mq, naturalmente il prezzo può variare a seconda del progetto e può arrivare fino a 1300 euro al mq con finiture di pregio. Se parliamo di una villa di lusso, ovviamente c’è un’ulteriore differenza di costi.

Chi vuole puntare su una casa prefabbricata in acciaio con un impianto di domotica, il prezzo al mq per una casa che supera i 200 mq si aggira intorno ai 1450 euro al mq, per un’abitazione di 110 mq invece siamo sui 1600. Le i modelli più evoluti di case prefabbricate in acciaio possono essere in grado di consumare più energia di quella consumata per abbattere anche i costi della bolletta energetica.

https://www.idealista.it/news/immobiliare/costruzioni/2021/04/12/153552-caratteristiche-e-prezzi-di-una-casa-prefabbricata-in-acciaio